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Monster Hunter Rise: la recensione della versione PC

Monster Hunter Rise arriva finalmente anche su PC: il RE Engine si sarà dimostrato ancora una volta un piccolo capolavoro tecnologico?

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   10/01/2022

In Giappone Monster Hunter è da sempre un cult. Indissolubilmente legata alle console portatili - culturalmente le più diffuse tra i videogiocatori nipponici - dopo il successo mostruoso di Monster Hunter Freedom 3 (qui noto come Portable 3rd, appunto) la saga è considerata da quelle parti una sorta di must have per qualunque hardware "da viaggio", e non sorprende quindi che Nintendo si sia voluta a tutti i costi accaparrare un capitolo in esclusiva per Switch... specialmente dopo l'esplosione di popolarità in occidente arrivata in seguito agli ottimi World e Iceborne.

Questo picco di notorietà ha superato -molto probabilmente- persino le notevoli aspettative di Capcom: approfittando della perdita di pubblico di alcuni titoli online molto noti e piazzandosi furbescamente nel mezzo di quell'esodo, la software house ha catturato una fanbase gigantesca di neofiti che hanno reso una serie in passato notata da pochi sui nostri lidi più mainstream che mai.

Con l'aumento del successo, tuttavia, levitano anche le aspettative del pubblico, sempre più affamato di novità e contenuti; è quindi testamento dell'abilità dell'attuale Capcom che Monster Hunter Rise sia riuscito a stare dietro a tali desideri, grazie a un gameplay più evoluto che mai e a un comparto tecnico a dir poco eccezionale se si considera la piattaforma scelta.

Oggi però il nostro intento non è ripercorrere la storia del successo di Monster Hunter Rise o della saga tutta, bensì analizzare il suo placido sbarco sui tumultuosi lidi dell'utenza PC: una prova del nove importante sia per consolidare ulteriormente il già apprezzatissimo RE Engine che muove il tutto, sia per assicurarsi un ulteriore allargamento della fanbase dopo le ottime vendite sulla console Nintendo. Per la recensione di Monster Hunter Rise per PC abbiamo provato a lungo il gioco, cercando di valutarne a dovere le caratteristiche tecniche, e ci siamo trovati davanti a una vera perla di ottimizzazione, persino superiore alle nostre più rosee previsioni. Vediamo perché.

Struttura: il vecchio e il nuovissimo

Monster Hunter Rise: il set del teostra ha sempre il suo perché
Monster Hunter Rise: il set del teostra ha sempre il suo perché

Abbiamo già recensito Monster Hunter Rise su Switch e analizzato la sua struttura, ma è sempre cosa buona e giusta dare una rispolverata al tutto. L'ultimo Monster Hunter di Capcom è infatti una curiosa fusione tra vecchio e nuovo, che evolve in modo sensibile parecchi elementi propri della saga, ma al contempo si distacca leggermente da quanto visto in World e Iceborne per tornare a una visione più classica della progressione.

L'elemento narrativo è infatti qui pelle e ossa, meno integrato alla progressione e prevalentemente legato alle Village Quest (anche se, specialmente sul finale, non esclusivamente a quelle). Si tratta per lo più di cutscene infilate tra una missione principale e l'altra, e pensate per portare avanti una trama banalotta che rassomiglia a quelle viste agli albori della serie. Se non altro i personaggi che contornano le vicende sono piacevoli, tuttavia non crediate di essere davanti a un Monster Hunter dotato di una storia particolarmente strutturata: come sempre il cuore della serie è il loop fondamentale del gameplay; tutto il resto è decorazione.

Monster Hunter Rise: una coppia centrale per la trama del gioco
Monster Hunter Rise: una coppia centrale per la trama del gioco

Parlando delle quest del villaggio, queste tornano in forma forse persino facilitata rispetto al passato, e rappresentano una perfetta introduzione alla caccia per chi non ha avuto modo di far pratica con i capitoli precedenti (o per chi desidera arrivare rapidamente alle sfide più ardue offerte dal gioco). I mostri dopotutto durante queste missioni hanno pochi punti vita, e qualunque cacciatore con un po' di esperienza può completarle sotto i dieci minuti l'una. Finire quelle obbligatorie peraltro permette di sbloccare quest speciali con mostri multipli da eliminare che permettono di passare al livello successivo delle "quest della gilda", più simili al livello di sfida dei Monster Hunter passati e necessarie per sbloccare in seguito le High Rank, dove inizia per certi versi il vero gioco. È una gestione contenutistica oculata, che non si perde in fronzoli e permette ai giocatori di approcciarsi all'avventura con il proprio ritmo. Inoltre, è bello constatare come le strutture più noiose e arretrate - come le quest di recupero uova e materiali - siano state o in larga parte eliminate o smorzate dai cambiamenti al gameplay, per un'esperienza generale nettamente più incentrata sulla caccia vera e propria. Indubbiamente la scelta migliore, visto il livello raggiunto dal combat system in questo capitolo.

Gameplay

Monster Hunter Rise: gli insetti filo offrono una mobilità senza precedenti nella serie
Monster Hunter Rise: gli insetti filo offrono una mobilità senza precedenti nella serie

Come già detto poco sopra, il gameplay qui è imperatore: ogni capitolo è un action di rara complessità meccanica, dove la scelta di un'arma cambia immensamente l'approccio alle battaglie, la varietà di sistemi è assolutamente impressionante, e lo sviluppo del personaggio è correlato esclusivamente al crafting del suo equipaggiamento con i pezzi dei mostri eliminati.

Già World e Iceborne avevano implementato molteplici novità in tutto questo ben di dio, velocizzando e modernizzando in modo significativo l'esperienza (anche se non tutto era andato giù con dolcezza ai veterani), eppure Rise è forse la più grossa rivoluzione sistemica da allora, perché non solo applica un approccio "personalizzabile" per certi versi vicino a quello visto in Generations con gli stili, ma amplia sensibilmente la mobilità con l'aggiunta degli insetti filo: a tutti gli effetti l'equivalente di manovre a carica che permettono ai cacciatori di spostarsi in aria liberamente.

Gli insetti filo sono un'aggiunta stratosferica di cui abbiamo già parlato nella precedente recensione: offrono una miriade di opzioni di fuga e avvicinamento aggiuntive, un controllo del proprio alter ego mai visto prima nella serie, permettono di recuperare da terra all'istante, e vanno persino a mutare le manovre base delle armi utilizzate. Già perché le loro cariche sono consumabili anche per l'esecuzione di alcune mosse speciali, che andando avanti nel gioco possono venir sostituite.

Il collegamento con Generations sta proprio qui, perché queste scelte portano all'utilizzo di stili spesso del tutto diversi da quello base (come ad esempio per le doppie lame, che possono diventare quasi un'arma aerea, o il martello, le cui cariche si trasformano in piccole combo caricabili che ne variano del tutto il ritmo). Il passaggio da uno stile di combattimento all'altro non è improvviso e immediato come in quel capitolo, ma c'è un grado maggiore di personalizzazione che permette di adattare la propria arma in modo a nostro parere persino più piacevole alle proprie abitudini.

Monster Hunter Rise: questo non è il momento giusto per stare di fronte a un Valstrax
Monster Hunter Rise: questo non è il momento giusto per stare di fronte a un Valstrax

Nel complesso? Favoloso per chiunque ami i sistemi di combattimento complessi e ben calcolati, e un passo avanti sensibile che lascia davvero ben sperare per il futuro del marchio. E sì, sappiamo bene che qualche inciampo c'è stato anche stavolta: la possibilità di cavalcare i mostri facilita forse eccessivamente le cacce multiple (seppur non abusabile come gli stordimenti a muro a ripetizione visti nelle speedrun di Iceborne), i compagni rendono a volte gli scontri un po' caotici (e i Felyne sono infinitamente più utili dei Canyne, nonostante la possibilità di cavalcare questi ultimi), e l'implementazione delle Furie - fasi orda da affrontare in modo simile a sezioni tower defense, molto diverse dalle cacce classiche - non è piaciuta a tutti, dato che questa nuova modalità risulta a volte mal bilanciata (troppo facile in gruppo, persino irritante a tratti in singolo); eppure sarebbe comunque folle a nostro parere criticare la giocabilità di questo Monster Hunter. È meccanicamente il punto più alto della serie, senza se e senza ma.

Se poi si calcola la fluidità derivante dallo sblocco del frame rate su PC, le cose si fanno a tratti davvero clamorose; d'altro canto un sistema costruito attorno al movimento complesso dove la fluidità delle schivate e gli attacchi in volo sono parte integrante di quasi ogni battaglia guadagna infiniti punti da comandi precisi e privi di alcun ritardo nella risposta.

Comparto tecnico: un'ottimizzazione da re della caccia

Monster Hunter RISE: un Chameleos, ben visibile
Monster Hunter RISE: un Chameleos, ben visibile

Già su Switch Rise era un piccolo miracolo di ottimizzazione, con i suoi 30 fps fin troppo stabili e una qualità grafica tra le migliori viste sull'ibrida di Nintendo. Su PC però il sempre ottimo RE Engine trova ancora una volta il suo ecosistema naturale, grazie a un port davvero di alta qualità. Noi abbiamo testato il gioco su una configurazione piuttosto potente, vero, ma non abbiamo mai avuto mezzo singhiozzo con ogni opzione settata al massimo, texture ad alta risoluzione e frame rate sbloccato. Se si decidesse di mantenere il tutto fermo a 60 fps non ci sono cali, frameskip, né freeze di alcun tipo (pochissimi scatterelli microscopici visti solo nel villaggio di Kamura sono capitati solo una volta, e non ne abbiamo mai visti comparire nelle mappe). Le cose si fanno ancor più eclatanti durante l'esplorazione delle mappe, dove a frame rate sbloccato viaggiavamo costantemente sopra i 150 fps indipendentemente dalla location, anche nelle fasi più concitate delle battaglie (Furie comprese). Il fatto che i filmati siano ancora a 30 fps, peraltro, è una mancanza a dir poco trascurabile.
Pure le opzioni grafiche disponibili sono di tutto rispetto, e al di fuori di quelle "prevedibili" è persino possibile settare lo schermo a 21:9 per gli ultrawide (utilizzabile anche su schermi normali per allargare la visuale, anche se ovviamente bisogna convivere con i bordi neri), l'effetto vignettatura, la profondità di campo, il motion blur, e addirittura dei filtri estetici aggiuntivi piuttosto suggestivi (tra cui un paio che portano l'estetica del gioco ad avvicinarsi molto ai film in bianco e nero).

Chiaro, i modelli poligonali sono sempre quelli e il livello di dettaglio generale non risulta spaventoso, dunque è abbastanza ovvio che un motore già ottimizzato egregiamente su Nintendo Switch faccia faville su un buon PC; eppure, considerati certi port moderni tutt'altro che sfavillanti, resta davvero bello vedere Capcom ancora una volta sul pezzo con un lavoro di tutto rispetto. L'unica vera magagna? Non è possibile in alcun modo importare i salvataggi dalla versione Switch, e non è previsto il cross play con i giocatori di quella piattaforma. Se pertanto volete esser pronti per Sunbreak, vi toccherà rifare tutto da capo.

Se non altro non sarà la versione base del gioco ad attendervi: Rise su PC contiene tutti gli update successivi al lancio, tra cui anche il vero finale del gioco, e non vi mancheranno le cose da fare nelle fasi conclusive. Un solo appunto, in fase di review non abbiamo avuto modo di testare a dovere la stabilità del titolo in rete. Non crediamo vi saranno grandi problemi, ma è il caso di sottolinearlo, perché in questo campo le magagne possono sempre verificarsi, e l'esperienza online è sempre e comunque parte integrante dei Monster Hunter.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (26)
8.5
Il tuo voto

Monster Hunter Rise è un port quasi impeccabile, che migliora la già notevole esperienza offerta dal gioco originale grazie a un'ottimizzazione di tutto rispetto. La base, d'altro canto, è a dir poco granitica, trattandosi del Monster Hunter meccanicamente migliore in circolazione. Ora non resta che valutare la stabilità online del gioco a dovere (che non dovrebbe creare problemi, ma non si sa mai), ma salvo disastri inaspettati crediamo sinceramente che questa versione del gioco sia il modo migliore per godersi al massimo il suo eccelso sistema di combattimento.

PRO

  • Port di ottima qualità, davvero ben ottimizzato e ricco di opzioni
  • Il gioco contiene i principali update contenutistici
  • Combat System eccezionale ulteriormente innalzato dall'introduzione degli insetti filo

CONTRO

  • Le Furie non andranno giù a tutti
  • L'aumento di manovre abbassa effettivamente la difficoltà generale, specie per gli esperti